lunedì 7 luglio 2014

FRAMMENTI DI: Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi

 
Buonsalve a tutti, amici lettori!
Questo post è uno tra i miei preferiti, perché quando si parla di questa rubrica e di citazioni io vado in brodo di giuggiole, soprattutto se sono citazioni che mi rappresentano/emozionano particolarmente. Ecco quindi il 'Frammenti di..' dedicato a Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi.

Si parlava di poeti come modelli di vita, come miti, come piedi di porco per scardinare la mediocrità della vita di tutti i giorni e andare a far volare l'aquilone nel prato che c'era dall'altra parte.
La sua sincerità aveva un che di abbacinante, e ogni volta che diceva una cosa - qualsiasi cosa - riusciva a nebulizzare interesse e fascino attorno a sé e si vedeva lontano chilometri che le sue non erano pose.
<<Mio Dio>>, pensava Alex, camminandole accanto. Si sentiva più alto di svariati centimetri, camminava accanto a lei e pensava: <<Ma questa non è una ragazza, è un intero disco di Battisti>>.
La realtà è che mi trovo costretto a sacrificare il me diciassettenne felice di oggi pomeriggio a un eventuale me stesso calvo e sovrappeso, cinquantenne soddisfatto, che apre la porta del garage col comando a distanza e dentro c'ha una bella macchina, una moglie che probabilmente gli fa le corna col commercialista e due figli gemelli con i capelli a caschetto identici in tutto ai bambini nazisti della kinders. Tutti dentro al garage, magari, no.
Ma forse le cose stanno addirittura peggio. Perché sono stato io a non prendermi quello che volevo. Come avessi abortito tutti i giorni, come non avessi mai permesso che quel ragazzo nascesse per paura di ritrovarmelo frai i piedi, per paura che sconvolgesse la mia vita. E così mi sono sempre concesso piccole felicità di polistirolo: andare ai giardini; restare a dormire tutto il pomeriggio; guardare Videomusic invece di studiare; fare fuga; mangiare molto; farmi una sega con devozione particolare...
Alex cercava di credere in Dio, ma il problema maggiore erano le facce di culo ipocrite che incontrava in chiesa. Compresi i giovani del catechismo che animavano la messa con le chitarre e il coro di vergini in camicetta e gonna alle caviglie: gli sembrava una mossa commerciale, capite?, divenuta necessaria per via del tracollo della Chiesa, del fatto che sempre meno giovani volevano andarci, alla messa. Una cavolo di manovra neanche tanto velata per ampliare il target e far sì che i dodicenni con l'apparecchio dei denti sperassero di diventare come loro, organizzare la pesca di beneficenza e suonare la chitarra e andare al campo per le vocazioni e cantare Monte di Sion a due voci e andare a mangiare la pizza col gruppo del dopocresima e fidanzarsi e sposarsi e fare all'amore e mettere insieme dei soldini e diventare dei poveri stronzi felici.
I capelli le uscivano dal casco, e al vecchio Alex era venuta in mente quella canzone degli Smiths, There's a light that never goes out, dall'album The Queen is Dead, quando più o meno dice Non portarmi a casa, stasera, perché non è più la mia casa, ma la loro, e io non sono più il benvenuto. E se un autobus a due piani si schiantasse contro di noi, sarebbe un modo sublime di morire, e se un camion ci uccidesse tutti e due morire al tuo fianco sarebbe un piacere e un onore, per me.
E su nastro era ancora niente! Aveva visto un vecchio concerto su Videomusic, e tanto per cominciare c'era Morrissey con quella giacca trionfante e la camicia aperta, che ballava come un clown, epico e grottesco allo stesso tempo, un mazzo di fiori bianchi ammosciati in mano, allegoria sublime che ricordava We're The Flowers In The Dustbin dei Sex, e non appena attaccava con And if a double-decker bus crashes into us, il teatro esplodeva, e migliaia di ragazzi si mettevano a cantare in coro quanto sognavano di morire insieme.
Be', gli veniva in mente proprio questo. Non che sperasse che Aidi tirasse dritto alla prossima curva in modo da volare giù belli sparati per la scarpata, però tornava fuori un'altra volta la magia di essere insieme, e il fascino di non capire esattamente cosa volessero uno d'altro, perché soltanto dandosi la mano - uh - avevano già tutto.
Bacerò cento ragazze, andrò a letto con gente di cui non m'importa, ma non sarà come uscire con te e non dirsi niente per tutto il pomeriggio.



Ce n'è un'altra, di citazione, che mi è piaciuta forse più di tutte quelle che ho messo qui. Ma è lunga, molto personale e probabilmente non l'ho trascritta perché non riesco ancora a leggerla senza commuovermi, quindi vi dirò solo che, nella mia edizione, inizia a metà pagina 112 e finisce a fine 113, più o meno. E' un discorso che Alex fa ad Aidi. Veramente bello e toccante. 

Vi sono piaciute queste citazioni??? 
Voi ne avete trovate di altre, oppure volete scrivermi qua sotto l'ultima frase che vi ha colpito del libro che state leggendo? Io molto spesso cerco informazioni su libri/film dopo aver letto le varie citazioni che magari mi attirano. 
Let me know!! 
Un bacio, 
Sonia

sabato 28 giugno 2014

RORY GILMORE'S BOOK CHALLENGE:
ovvero a Sonia non piace vincere facile

Ebbene si. A me le sfide facili NON PIACCIONO. O mi impegno per la vita, oppure al diavolo tutto. 
Okay, le cavolate del sabato mattina, quando si è troppo stanchi per pensare, le ho dette! La verità, nuda e cruda, è che io amo/venero/adoro/tuttoquellochevolete Rory Gilmore. Per me è tipo un esempio da seguire, un obiettivo da raggiungere (e non solo perché è stata insieme a Jess Mariano, intendiamoci :D). QUINDI, appena ho visto questa lista di TUTTI i libri che ha letto nel corso delle 7 stagioni del telefilm 'Una mamma per amica', ho subito pensato "Devo assolutamente leggere tutti questi libri!"
Naturalmente mi ha convinto anche il fatto che questa challenge finisce solo alla morte del partecipante, quindi beh penso e spero mi rimanga un bel po' di tempo :D 
Ebbene, ringrazio il gruppo Anobii 'I libri di Rory Gilmore' per aver messo a disposizione la lista dei libri - a proposito, tanta stima per chi ha stilato la lista!! 
Io scopiazzo bellamente e vi ripropongo qui il tutto, ci sono più di 200 titoli! (Aiutatemi!)

mercoledì 18 giugno 2014

LET'S GO BACK TO THE START: due anni di Parole Alate, un nuovo inizio. Un film, una canzone, un libro, un telefilm.

Ebbene si. Ogni 'tot' tempo torno e vi dico che torno per sempre, ma ormai avete capito che le promesse io non le mantengo quasi mai. Che burlona. 
Sono piuttosto lunatica, ed essendo come sono molto spesso mi ritrovo a ripensare alle scelte fatte. Ancora una volta mi ritrovo qui, perché ripensare mi riporta sempre a voler parlare con voi. 

Il post del 18 giugno ci stava, perché sono due anni precisi che il blog è vivo, perché è un traguardo che, a spizzichi e bocconi, ho raggiunto, e perché alla fin fine sono un po' romantica anche io (un po' tanto). 
Voglio iniziare parlandovi della nuova veste grafica. E' in corso una nuova vita, quindi nuova veste per il blog, che è un po' come se si tagliasse i capelli dopo una rottura col fidanzato. Ho deciso che, d'ora in poi, le grafiche saranno a tema, e siccome sono una che non è coerente nemmeno nelle cose che sceglie lei, la prima grafica a tema è su un film NON tratto da un libro. Logico! Il film in questione è 500 giorni insieme e, se non lo avete ancora visto, RIMEDIATE! Non è un consiglio, non è un invito, è un ORDINE! E' un film stupendo e, terrei a sottolinearlo, non è la solita commedia romantica. C'è una colonna sonora bella bellissima, Zooey Deschanel e Joseph Gordon Levitt sono perfetti e sublimi e dovete vederlo, tutto qui!
Coomunque, inauguro il primo post della prima grafica della 'nuova' vita del blog con una rubrica che mi accompagnerà lungo il corso delle prossime grafiche, ovvero ad ogni cambio grafica vi spiegherò il perché della scelta del tema della grafica nuova e inoltre vi dirò il telefilm, film, libro e canzone della grafica in corso. 
Sarebbe carino se con il passare del tempo proponeste voi queste cose. Vi piacerebbe? :D 
UNA CANZONE:
Perché è la canzone che fa da colonna sonora al film, in un punto cruciale, e perché è bellissima e perché, se quando vedrete il film non potrete più ascoltarla senza pensare immediatamente a Sole e Tom!

so stay there
cause i'll be coming over
and while our blood's still young
it's so young, it runs
and won't stop til it's over
won't stop to surrender

UN LIBRO: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde
Perché? Ho deciso di rimanere accostata a 500 giorni insieme, e ho quindi optato per il libro che Sole Finn legge quando incontra l'amore della sua vita, l'uomo che la cambierà per sempre. Non è una scelta che mi piace molto, non ho mai finito di leggere Dorian Gray e una parte di me è sicurissima del fatto che non lo riprenderò mai in mano, però volevo rimanere fedele al film e collegarlo in tutto, o quasi.

UN TELEFILM: Game Of Thrones
Dico solo una cosa.
Anzi due:

  • E' appena finita la quarta stagione, nessuno dei miei conoscenti lo guarda e io STO IMPAZZENDO perché non so con chi sfogarmi, ergo se avete visto il finale di stagione BATTETE UN COLPO
  • Se iniziate a vederlo avete bisogno, prima di tutto, di un solo consiglio che vale ora e varrà per sempre: NON AFFEZIONATEVI A NESSUN PERSONAGGIO. Che sia la serva, la comparsa, il gatto del vicino, non affezionatevi. Lo dico per il vostro bene. 

Bene, io ho finito. O quasi, un ultima cosa. 
Vi ringrazio se siete arrivati a leggere fino a qui, per questi due anni di alti e bassi, di presenze e assenze. So che sono instabile, però ci sono, in un modo o nell'altro. :) 
Vi voglio bene, anche se non commentate, anche se siete lettori silenziosi e sconosciuti. <3

lunedì 21 aprile 2014

CHI BEN COMINCIA: La scopa del sistema di David Foster Wallace


Buongiorno lettori e buna Pasquetta a tutti quanti! Spero che, come me, vi siate strafogati per bene di cioccolata fino a svenire sul letto in condizioni veeeeramente pessime :D
Oggi è lunedì e, come tutti i lunedì, è il giorno di 'Chi ben comincia'! 

CHI BEN COMINCIA
Chi ben comincia è una rubrica ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e ha lo scopo di presentare l'incipit/la prima pagina di un libro e invogliare così alla lettura!

Oggi ho deciso di pubblicare l'incipit del libro che ho in lettura in questo momento - La scopa del sistema di David Foster Wallace - e che, devo dire, mi piace veramente tanto. Leggerlo è piuttosto complicato perché -per me- ci vuole una buona dose di concentrazione e quindi ho bisogno di mettermi seduta tranquilla a casa e alla fine ho la possibilità di leggerlo veramente poche volte perché c'è sempre qualche disturbatore indesiderato, quindi sto andando un po' a rilento, però mi piace veramente molto!
Ma vi lascio all'incipit!

Capitolo primo

1981


Molte ragazze davvero belle hanno dei piedi davvero brutti, e Mindy Metalman non fa eccezione, pensa Lenore, all’improvviso. Sono piatti e lunghi, con le dita strombate e i mignoli afflitti da bottoni di una callosità giallognola che riappare a mo’ di battiscopa lungo i calcagni, e sul dosso dei piedi sbucano peluzzi neri arricciati, e lo smalto rosso è screpolato e si scrosta a boccoli per quant’è vecchio, mostrando qua e là striature bianchicce. Lenore se ne accorge solo perché Mindy si è chinata in avanti sulla sedia accanto al minifrigo per staccare dalle unghie dei piedi appunto un paio di fiocchi di smalto; i lembi dell’accappatoio si dischiudono su un generoso scorcio di scollatura, decisamente piú sostanziosa di quella di Lenore, e lo spesso asciugamano bianco che cinge la chioma zuppa e shampizzata di Mindy si è allentato e una ciocca di capelli scuri è sgusciata tra le pieghe e scende leggiadra incorniciandole la guancia fin sul mento. Nella stanza c’è odore di shampoo Flex, ma anche di canne, poiché Clarice e Sue Shaw si stanno facendo uno spino bello grosso che Lenore ha ricevuto in dono da Ed Creamer alla Shaker School e ha portato qui al college insieme ad altra roba per Clarice.
Il fatto è che Lenore Beadsman, che ha quindici anni, è appena arrivata da casa dei suoi a Shaker Heights, Ohio, a due passi da Cleveland, per far visita alla sorella maggiore, Clarice Beadsman, che è matricola qui al college femminile Mount Holyoke; Lenore, dunque, con annesso sacco a pelo, si trova in una stanza al secondo piano del dormitorio della Rumpus Hall, cioè dove Clarice alloggia con le compagne di corso Mindy Metalman e Sue Shaw.

Ho ricopiato giusta giusta la prima pagina perché più che un incipit è un racconto vero e proprio che non introduce un bel nulla ma che racconta già qualcosa.
I vostri incipit? 
Buona Pasqua in ritardo e buona Pasquetta :D

lunedì 31 marzo 2014

CHI BEN COMINCIA: Come vivo ora di Meg Rosoff

Oggi è lunedì, e cosa succede il lunedì? Chi Ben comincia, ovviamente! :D
Ho appena finito di cliccare 'Procedi all'acquisto' su Amazon, chi indovina cosa ho comprato? 
Ho ancora in lettura Jack Frusciante è uscito dal gruppo, conto di finirlo presto, quindi oggi vi lascio l'incipit di un bel librettino, sempre preso dalla mia scorta di nuovi acquisti, che ho moltissima voglia di leggere perché quando l'ho comprato ero convinta fosse bello, poi qualcuno mi ha detto che non l'ha entusiasmata molto, ergo io sono super curiosa di sapere se mi piace o meno. 
Il libro è Come vivo ora di Meg Rosoff.

CHI BEN COMINCIA
Chi ben comincia è una rubrica ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri e ha lo scopo di presentare l'incipit/la prima pagina di un libro e invogliare così alla lettura!

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Il mio nome è Elizabeth, ma nessuno mi ha mai chiamata così. Quando sono nata mio padre deve avermi dato un'occhiata e aver pensato che avevo una faccia dignitosa e triste come una regina d'altri tempi o un morto, ma io poi  mi sono rivelata un tipo qualunque, di certo non una che si fa notare. Anche la mia vita fino a un certo punto è stata una vita qualunque. Più Daisy che Elizabeth fin dall'inizio. 
Ma nell'estate in cui andai a stare dai miei cugini in Inghilterra tutto cambiò. In parte a causa della guerra, che a quanto pare cambiò un sacco di cose, ma io non ricordo molto di com'era la vita prima e quindi nel mio libro, che è questo, non conta. 
Praticamente tutto cambiò per via di Edmond. 
Ecco cosa accadde. 




Allora, come vi sembra? Se devo essere sincera non so, non mi dice nulla questo stralcio di libro. Mi lascia un po' impassibile, dovrei forse leggere qualcosa in più per comprendere un po' meglio le cose.
Voi lo avete letto? Fatemi sapere e soprattutto scrivetemi i vostri incipit!! :D